Vivere in Algarve Portimão un posto tranquillo con uno stile di vita rinnovato e meno tasse!

Ai bordi delle falesie di Portimão, @Story Hunters Tv incontra Luciano, un ex dipendente Enel che, come dice lui, ha lasciato le brume della pianura Padana per la luce dell’Algarve. L’esigenza di colorare la vita di tinte nuove, parafrasando ancora le parole di Luciano, è stata la spinta primaria che lo ha portato ha scegliere questa terra di confine, affacciata sull’oceano Atlantico. Certamente, per esperienza diretta, possiamo dirvi che questa regione dell’estremo sud del Portogallo, se si fa eccezione per le Canarie che sono enclavi di territorio europeo a latitudine tropicali, è quella che ha il miglior clima riscontrabile nel vecchio continente. Le estati sono caratterizzate da un clima mai torrido e reso gradevole da un’interrotta ventilazione dl mare e per il mare, mentre gli inverni si mantengo a regimi di temperatura che difficilmente scendono sotto i 14 gradi e spesso superano i 18. Insomma, si vivono due stagioni: estate e primavera. Per chi ama questo genere di confort, l’Algarve è la sistemazione migliore. Grazie anche a una agevolazione fiscale dovuta agli accordi bilaterali Italia-Portogallo per evitare la doppia tassazione, il Portogallo, e in special modo, l’Algarve e meta favorita da molti pensionati italiani che lì decidono di trasferirsi per l’intero anno o per il minimo dei 183 giorni previsto dagli accordi bilaterali per essere riconosciuti residenti abituali quindi rientrare nei parametri stabiliti dalla accordi tra i due paesi.
Di fatto, il Portogallo è una delle mete preferite dai pensionati italiani. Ora, occorre intenderci su cosa vuol dire oggi “pensionato” e su questo ascoltare Luciano qui intervistato può esserci molto utile. Nell’immaginario collettivo regge ancora l’idea del pensionato quale persona molto attempata, malferma e precaria dal punto di vista della salute, il nonno dell’immaginazione popolare. Bene, per le decine di pensionati che abbiamo incontrato non ce ne uno che corrisponda a questa tipologia. Oggi quando diciamo pensionato, specie se ci riferiamo a quelli che da ritirati decidono di cambiare paese per convenienze fiscali e di qualità della vita, stiamo parlando di persone che sono nel pieno della loro vivacità e colmi di desiderio di manifestarla e condividerla con altri, spesso nuovi amici che si incontrano sullo stesso cammino. Stiamo parlando di gente, come l’amico Luciano, che passa da decine e decine di chilometri al girono in bicicletta, alla canoa, alle nuotate giornaliere nelle acque fredde dell’oceano, alle cene ai ristoranti o a case di amici, alle scampagnate a visitare città e musei, ai percorsi di hiking che dura 5 o 7 giorni, Compostela, Fatima, Rota Vicentina. Camminate mattutine di ore per andare a comprare il pesce fresco al mercato comunale. Amanti delle sperimentazioni culinarie, vinicole, alle scoperte di nuovi ristoranti nascosti nell’entroterra dove poi condurre gli amici. Stiamo parlando di donne e uomini che prendono in mano una seconda giovinezza, vanno a scuola per imparare la lingua del paese che li ospita, partecipa alle manifestazioni locali, va a teatro ad assistere a spettacoli nella lingua che stanno apprendendo, assistono a concerti di musica classica o folcloristica, instaurano relazioni soddisfacenti con i locali. Parliamo di persone che hanno fatto una scelta spesso netta, che hanno rotto con la tradizione che li vuole nonnini al servizio dei figli per badare giorno dopo giorno la crescita dei nipoti. Ci riferiamo a persone che hanno detto, no la mia vita non si ferma da pensionato, no, io non mi parcheggio, non entro al servizio di una società che vorrebbe fare di me un supplente a tempo indeterminato, non mi sostituisco ad uno Stato che non riesce a garantire servizi alle giovani coppie, come avviene nell’Europa più avanzata. Parliamo di gente che spesso ha dovuto imporre la propria scelta a chi li avrebbe voluti fermi in lista d’attesa per la "miglior vita".
Parliamo di gente giovanile, con alle spalle l'esperienza di una vita, dunque persone che sanno compiutamente e consapevolmente apprezzare il cambiamento che decidono di attuare. Ognuno di loro lo fa secondo la propria indole, da quella più socievole a quella più artistica e di ricerca, ritrovando le passioni per la musica, la scrittura, la pittura. Insomma, si tratta spessissimo di una vera rinascita, l'inserimento di una "nuova marcia" che caratterizza il cambiamento di queste persone che noi stimiamo eccezionali!
Grazie Luciano per avermi dato l'occasione per questo piccolo scritto.
Leo

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